Rossotamarindo

Fave bollite/Habas hervidas/Faves bullides

Ricetta di
3 ore e 10 minuti
Preparazione: 10 minuti | Cottura: 3 ore

La semplicità di questo piatto è disarmante e il risultato lo è molto di più, e non è vero come leggo da qualche parte che sta cadendo in disuso, almeno non nella comunità Valenciana dove da sempre questo piatto accompagna feste di quartiere, feste di paese, e si serve anche come accompagnamento del “almorsaret” (colazione di metà mattina) o delle tapas in taverne, bar e ristoranti.
No, a Valencia non abbiamo l’esclusiva, si cucina in altre comunità con delle piccole varianti, ma oggi ve la propongo alla maniera “ de la torreta de Canals”.
La “torreta de Canals” è una piccola frazione del mio paese, appunto, Canals, frazione illustre, che ha dato i Natali a una non tanto illustre famiglia (visto quello che hanno combinato a Roma) ma di certo popolarissima e passata agli annali della storia: Los Borja, i Borgia.
Si, noi Canalini ci fregiamo della nascita nella villa, di Papa Calisto III, il primo Papa Borgia, zio (fratello di sua madre) del più famoso Alessandro VI. Ma ho già divagato abbastanza con la lezione di storia…. Dicevo, alla maniera della torre, perché è tipico prepararle nelle feste della Santa Croce e la Vergine di Fatima che sono il 3 di maggio. In questa occasione si fa la popolarissima salita sul pino “la puja del pì” dove i più giovani si sfidano a salire, arrampicandosi per raggiungere la cima, il primo ad arrivare fa esplodere un petardo legato alla sommità dell’albero, e il premio è una buona Paella Valenciana.
Nel frattempo nella piazza si allestiscono tavole piene di leccornie, lumache in salsa, dolci, vino, birra e appunto le fave bollite, la ricetta è di una mia carissima amica di gioventù, una delle persone più buone e dolci che io conosca, proprio per quello voglio citarla con nome e cognome Isabel Garcia Bautista va per lei e per quelle scorrazzate con la sua Dyane 6, Graçies Bonica.

Al trapo cocineros!!!

Ingredienti

500 gr di fave secche (reidratate per almeno 48 ore)
1 mazzetto di menta
Acqua quanto basta
Sale

Preparazione

Dovete tener conto che le fave vanno reidratate per almeno 48 ore, perciò un paio di giorni prima di cucinarle vanno messe a mollo in abbondante acqua fredda e dovrete
cambiare l’acqua varie volte al giorno.

Trascorso il tempo di reidratazione scolate le fave.

In una pentola capiente versate le fave, il mazzetto di menta e riempite la pentola d’acqua fino a coprire le fave ed oltre.
Devono cuocere per almeno tre ore a fuoco medio e dovrete aggiungere dell’acqua calda al bisogno, a cottura ultimata aggiungete il sale (farlo a fine cottura evita che i legumi si induriscano).

Faccio una precisazione, io sono solita usare la pentola a pressione, in questo modo si accorciano i tempi di cottura. Se utilizzate anche voi questo tipo di pentola vi basterà un’ora e trenta minuti (ma è sempre bene controllare, devono essere morbide da potersi sbucciare con la pressione delle dita). Se utilizzate una pentola normale la cottura dipenderà molto sia dalla qualità delle fave sia dal tempo che le avete tenute a bagno, del resto non è una preparazione laboriosa ma ha bisogno di tempo.
Pronte!!! Da gustare con una birra fredda o un bicchiere di un buon vino rosso.

Que aproveche cocineros!!!

N.B. c’è chi a cottura ultimata aggiunge un peperoncino per dare un po’ di spinta al piatto e c’è chi versa un filo d’olio e aceto. Il mio consiglio è di mangiarle tale e quale sono cotte, sentirete di più il sapore e il profumo della menta… una vera bontà.
Le foto in bianco e nero sono del mio amico e compaesano Ximo perez, vi invito a visitare la sua pagina

La simplicidad de este plato es desarmante, el resultado lo es aun mucho mas, y no es verdad como leo en alguna parte que esta cayendo en desuso, por lo menos no en la Comunidad Valenciana donde desde siempre acompaña fiestas de barrio, de pueblo, y se sirve como aperitivo del “almorsaret” (el almuerzo de media mañana) o como “tapa” en tabernas, bar y restaurantes.
No, en Valencia no tenemos la exclusiva, se cocina en otras comunidades con pequeñas variantes, pero hoy os las propongo a la manera “de la Torreta de Canals”.

La “ Torreta de Canals” es una pequeña fracción de mi pueblo, apunto Canals, barrio ilustre, considerando que es la cuna de una familia no tan ilustre… (visto y sopesando la que han liado en Roma) pero ciertamente popularísima y pasada a los anales de la historia Los Borja, Borgia en italiano.
Si, los canalinos podemos presumir del nacimiento en la Villa, del Papa Calisto III el primer Papa Borja, tío (hermano de su madre) del mas famoso Alejandro VI, pero ya he divagado bastante con la lección de historia…. decía, a la manera de la Torre, porque es típico prepararlas en las fiestas de la Santa Cruz y la Virgen de Fátima que son el 3 de mayo, en esta ocasión se hace la popularísima subida del pino “la puja del pi” donde los jóvenes se retan a subir, encaramándose para alcanzar la cima, el primero en llegar hace explotar un petardo, el premio una buena paella valenciana.
Mientras tanto en la plaza se montan mesas llenas de cosas buenas, caracoles en salsa, dulces, vino, cerveza y naturalmente las habas hervidas, la receta es de una querida amiga de juventud, una de las personas mas buenas y dulces que yo conozca, por este motivo quiero citarla con nombre y apellidos, Isabel García Bautista, va por ella y por esos paseos con su mítica Dyane 6, graçies bonica.

Al trapo cocineros!!!

Ingredientes

500 gr de habas secas (rehidratadas al menos 48 horas)
1 ramito de hierbabuena
Agua la suficiente
Sal

Preparación

Tenéis que tener en cuenta que las habas van rehidratadas al menos 48 horas, por lo tanto, un par de días antes de cocinarlas las tenéis que poner a remojo con abundante agua fría y cambiareis el agua un par de veces al día.

Trascurso el tiempo de rehidratación escurrir las habas

En una olla suficientemente grande, verter las habas con el ramito de hierbabuena y llenadla de agua hasta cubrir las habas y un poquito mas.
Tienen que cocer mínimo tres horas a fuego medio y si lo necesitaran añadiréis un poquito de agua caliente, a cocción ultimada añadir la sal (hacerlo al final de la cocción evitara que las legumbres se endurezcan)

Hago una precisión, yo normalmente uso la olla a presión de esta manera se acortan los tiempos de cocción, si utilizáis este tipo de olla serán suficientes una hora y treinta minutos, ( pero es siempre mejor que controléis, tienen que estar blanditas, tanto de poderse pelar con la presión de los dedos) por lo tanto si empleáis una olla normal la cocción dependerá mucho sea de la calidad de las habas que del tiempo que las habéis tenido a remojo, del resto no es una preparación complicada pero necesitan tiempo. Listas!!! Riquísimas con una cervecita fría o un buen vaso de vino rojo

Que aproveche cocineros!!!

N.B. hay quien a cocción ultimada añade una guindilla para darle un empujón al plato y quien vierte un hilo de aceite y vinagre, mi consejo es que las comáis así tal cual las cocináis, notaréis el perfume y el sabor de la hierbabuena… una verdadera bondad.
Las fotos en blanco y negro son de mi amigo y paisano Ximo Perez os invito a visitar su página

Categoria:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

1 2 3 4 5