Le uova in trippa sono una specialità della cucina Romana, diffusa poi in tutta Italia, soprattutto nelle Marche e in Campania.
Era in origine un piatto contadino per riciclare il sugo avanzato con l’aggiunta di uova e un po’ di formaggio, sostanzioso e nutriente era molto adoperato nel periodo della quaresima dove è precluso il consumo di carne e in effetti visivamente ricorda molto la trippa nella forma ma non nella sostanza, e da questo travestimento che nasce il suo nome, spero vi piaccia.

Ingredienti

4 uova
400 gr di polpa di pomodoro
1 cipolla
1 cucchiaio di pan grattato
1 cucchiaio di parmigiano
5/6 foglioline di menta
Sale e pepe
Olio q/b

Preparazione

Puliamo e tagliamo finemente la cipolla.

In una padella versiamo dell’olio in modo generoso e facciamo soffriggere la cipolla dolcemente, appena è dorata aggiungiamo la polpa di pomodoro saliamo e pepiamo, io aggiungo anche un cucchiaino di zucchero per togliere acidità al pomodoro (chi gradisce può cambiare il pepe per peperoncino) e lasciamo cuocere con coperchio per una ventina di minuti. Il sugo non deve essere molto ristretto. A cottura finita mettete da parte.

Ora prepariamo una frittata sbattendo le 4 uova insieme a un cucchiaio di pan grattato, uno di parmigiano grattugiato, 5/6 foglioline di menta finemente triturate e un pizzico di sale.
Fate cuocere la frittata con un filo d’olio prima da una parte e poi aiutandovi con un coperchio giratela e fatela cuocere dall’altra parte, cuocete a fuoco basso in modo che la frittata si rapprenda bene.

Fate raffreddare e tagliatela a listarelle dopo di che aggiungetela al sugo e riscaldate in modo da far insaporire l’insieme.

Potete servire le uova in trippa con una spolverata di formaggio pecorino e delle fette di pane abrustolito, pronte!!!

P. s. le uova in trippa sono buonissime anche il giorno dopo, sia fredde che riscaldate, ottime da portare a una gita fuori porta. È un secondo sostanzioso ma va bene anche come piatto unico.
La mia aggiunta personale è il cucchiaio di pan grattato, la ricetta originale non lo prevede ma io volevo una frittata un po’ più “consistente”, voi lo potete omettere.

Los huevos en tripa o falsa tripa son una especialidad de la cocina Romana que se ha propagado en el tiempo por toda Italia, sobretodo en regiones como las Marcas o Campania.
En origen era un plato campesino para reciclar la salsa de tomate que sobraba de otra preparación, añadiendo huevos y queso resulta un plato nutriente y con fundamento muy usado en el periodo de cuaresma donde principalmente se excluye el consumo de carne y en efecto visivamente recuerda mucho la tripa/callos en la forma, pero no en la sustancia, y es de este transformismo que nace su nombre, espero os guste

Ingredientes

4 huevos
400 gr de salsa de tomate (para freír)
1 cebolla
1 cucharada de pan rallado
1 cucharada de queso “parmigiano reggiano”
5/6 hojitas de menta
Sal y pimienta
Aceite el suficiente

Preparación

Limpiamos y cortamos finamente la cebolla

En una sartén vertemos el aceite de forma generosa y sofreímos la cebolla dulcemente, apenas este doradita añadimos la salsa de tomate, sal y pimienta, yo le pongo también una cucharadita de azúcar para quitarle acidez al tomate ( a quien le guste puede cambiar la pimienta por guindilla) cocemos la salsa cubierta con una tapadera por unos veinte minutos, la salsa no tiene que quedar muy densa, a cocción ultimada reservamos.

Ahora preparamos una tortilla batiendo los 4 huevos junto a una cucharada de pan rallado, una de queso parmiggiano 5/6 hojitas de menta trituradas muy finas y un pellizco de sal .
Cocinad la tortilla con un hilo de aceite, primero por un lado y ayudándoos con una tapadera le dais la vuelta por el otro lado, coced a fuego bajo de manera que la tortilla sea solida y homogénea.

Dejad enfriar y cortadla a tiras no muy pequeñas, añadidlas a la salsa y recalentar de manera que el conjunto tome sabor.
Podéis servir los huevos en tripa con una espolvoreada de queso de cabra y pan tostado, listos!!!

P.S. los huevos en tripa están buenísimos de un día para otro, sea fríos que calientes, son óptimos para una excursión o un picnic, es un segundo plato sustancioso pero se puede servir también como plato único.
Mi aportación personal es el pan rallado, la receta original no lo prevé pero yo quería una tortilla un poquito mas “consistente” lo podéis omitir